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RECENSIONE - S. King, I Vendicatori

  • Immagine del redattore: Alessandra Spanò
    Alessandra Spanò
  • 14 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 15 mag 2021


Autore: Stephen King #stephenking

Titolo: La forza del male. I Vendicatori e Desperation

Editore: Pickwick

Collana: Pickwick Big

Anno: ried. 2020

Pagine: pp. 992

Genere: #horror

Formato: tascabile

Prezzo: 15,00 euro


Mia Valutazione ***/5

Ho acquistato questo libro sull'onda dell'entusiasmo di letture come The Outsider e Shining, quindi non pensavo di provare una delusione così forte alla lettura del primo romanzo di questa diade letteraria. In realtà i due romanzi formalmente sono indipendenti e possono essere letti nell'ordine che si vuole o si può leggere uno e lasciare l'altro. Quello che li accomuna è il protagonista maligno, alcuni nomi di personaggi che però nei due libri hanno volti diversi e ruoli diversi nell'arco delle due storie.

Non è da molto che mi sono avventurata nella lettura di questo Signor Autore: è un grandissimo scrittore col dono quasi magico di far dire alle parole tutto quello che vuole esattamente far loro dire, con una maestria che ha del geniale. Ha la rara capacità di farti vedere la storia in 3D, riesce a fare immergere il lettore dentro il racconto con una naturalezza assoluta.

È un autore molto prolifico, per cui in una produzione così immensa è normale trovare picchi altissimi e profondità abissali nella lettura delle sue opere.

Questo libro non mi è piaciuto praticamente per nulla. Lo salva di sicuro lo stile della scrittura di King.

C'è un altro punto positivo che voglio mettere subito in evidenza, prima di passare alle "magagne" di questo romanzo.

Il primo è il faro che viene puntato sull'autismo infantile. Seth è un personaggio meravigliosamente realistico: il suo bisogno di capire ed essere capito giace sotto uno strato di apparente assenza emotiva. Il bambino è capace di amare in modo autenticamente totale. E il finale de I Vendicatori ne è la prova. I bambini autistici hanno bisogno di persone che sappiano entrare nel loro mondo in punta di piedi e comunicare loro amore incondizionato. Quello che vale per ogni bambino sulla faccia della terra, vale soprattutto per loro. E King sostiene con delicatezza la causa delle famiglie di cui fanno parte bambini autistici, le loro gioie, le loro sofferenze, il loro amore nonostante tutto, la gioia per ogni minuscolo o grande passo verso l'esterno, verso l'amore dei familiari. Le parti del libro in cui i protagonisti sono Seth e sua zia sono, a mio avviso, le migliori di tutto il libro perché le più autentiche.

Al netto delle vicende di Seth e Audrey, il libro non mi ha emozionato, ma irritato dalla prima all'ultima pagina. Non mi aspettavo di "spaventarmi" perché l'horror in generale non mi procura spinte emozionali in tal senso, però mi aspettavo di essere coinvolta nella vicenda in modo positivo.

Definisco questo libro un "fanta-horror per fallomarmocchi" perché secondo me può piacere soprattutto ad adolescenti in cerca di emozioni forti, ma fasulle; ancora incerti tra l'infanzia, con i suoi giochi legati al merchandising della serie di moda e il classico vecchio west ed il mondo adulto. Una vicenda alla Toy Story alla rovescia. I giocattoli animati non portano gioia, compagnia, amicizia al bambino protagonista, ma al contrario, terrore, solitudine e morte.

Le scene horror indugiano in maniera veramente volgare sullo splatter di corpi deformati, mutilati, smembrati, maciullati, polverizzati. In queste scene, che si susseguono con un ritmo di frequenza ed intensità sempre più alto, manca la pietas e manca qualunque senso di umanità. Sembra che a venire spappolati siano fantocci e non esseri umani. Questo sì che è veramente orribile.

Una qualità che ho sempre apprezzato nello stile di King è un misurato, ma acutissimo humor nero, che riesce a creare nel lettore un misto inestricabile di riso e disgusto o paura, che allontana e avvicina contemporaneamente. Qui l'humor nero è volgare, irriverente, inutile e fastidioso.

Alla fine, mi sono trovata tra le mani un horror da baraccone, finto, di cartapesta, senza spessore e senza senso.

Per questo ho deciso di lasciare perdere Desperation (mi sono già disperata abbastanza con i Vendicatori) e di dedicarmi più in là a letture sicuramente di alto livello come IT.

Stephen King sa scrivere capolavori che resteranno nella storia della letteratura mondiale, ma di sicuro non sarà così per I Vendicatori (che potrà piacere solo ai fan incalliti del Re), che è solo, ahimè, uno scherzo malriuscito scritto sotto pseudonimo (non sono in grado di sapere perché, in quanto non esperta dell'autore). SE amate King, leggete altro.


2 Comments


simonettasr78
May 15, 2021

Non ho letto il libro In questione. Non ho letto nessun libro di King.

... ma per un attimo, leggendoti, mi sarei pure avventurata perché si parla di autismo.

alla fine, come sempre, mi sono fidata del tuo giudizio e della tua analisi: non lo leggerò perché vi è assenza di Pietas!

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Alessandra Spanò
Alessandra Spanò
Jul 10, 2021
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Questa mancanza mi ha sconvolta, perché, pur non avendo letto tantissimo di King, l'ho sempre trovata.

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