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RECENSIONE - Anthony Summers, Dea - Le vie segrete di Marilyn Monroe

  • Immagine del redattore: Alessandra Spanò
    Alessandra Spanò
  • 28 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 20 set 2024

ANTHONY SUMMERS, DEA: le vite segrete di Marilyn Monroe

2022, La nave di Teseo, collana I Fari


Quest’anno sono stata fortunata perché ho potuto leggere due dei lavori letterari più importanti che finora siano stati scritti su Marilyn Monroe: Blonde di Joyce Carol Oates e Dea di Anthony Summers. Sono però due libri completamente diversi perché il primo è un viaggio struggente, immaginato, sofferto, nel cuore di una donna segnata dal dolore fin dall’infanzia; il secondo, invece è una biografia scientifica che attraversa la vita dell’attrice dal suo matrimonio di convenienza con Jim Dougherty fino alla morte. Il libro stesso si può dividere in due parti fondamentali: la storia di Norma Jean, del suo alter ego Marilyn e di una terza personalità asessuata e interiorizzata nel subconscio che di fatto è stata l’estrinsecazione subconscia della pulsione di morte che ha accompagnato questa donna sventurata in una discesa agli inferi che molti hanno visto come inevitabile, fino al tracollo finale.

Summers, che nasce come giornalista investigativo per la BBC, ha condotto un lavoro di ricerca impeccabile. Ha letto tutto quanto era possibile leggere tra articoli, saggi e biografie, ha intervistato più di seicento persone che per un motivo o per l’altro hanno avuto una parte nella vita e nella morte dell’attrice. Ha delineato la sua carriera, le sue aspirazioni professionali, le sue speranze personali, i terribili matrimoni, le distruttive relazioni usa e getta in cui si riduceva ad "un pezzo di carne” da divorare e gettare notte dopo notte, la serie infinita di aborti, la sua sconfinata sete di maternità, i suoi continui sforzi di miglioramento culturale e recitativo. Ha valutato racconti e testimonianze discernendo con oggettività tra le attendibili e le inattendibili e spiegandone le ragioni. Ha ricostruito nel modo più attento possibile, date le poche fonti a disposizione, le cause, lo svolgimento dei fatti e gli intricatissimi depistaggi e insabbiamenti che hanno caratterizzato il decesso dell’attrice e le successive indagini. Marilyn Monroe non era altro che la maschera seducente, sensuale, accattivante, sessualmente promiscua, che grazie a nove ore di lavoro veniva poggiata e si fondeva sul viso, il corpo e l’anima di Norma Jean. La schizofrenia di cui era afflitta era in parte di origine familiare, in parte caratteriale e in parte acutizzata dall’uso sconsiderato e decennale di psicofarmaci, alcolici e droghe di tutti i tipi. Più lavorava su di sé, più migliorava, più giudicava insufficiente o fasullo ogni miglioramento, più cercava di allontanarsi da se stessa con la fantasia, la depressione, gli attacchi di panico, le amicizie pericolose e il ricorso ai farmaci in un circolo vizioso di autodistruzione che finisce con la morte. Una storia amarissima e crudele che ci restituisce i veri volti di una stelle del cinema più amate ma meno comprese di tutti i tempi. La narrazione è scorrevolissima e asciutta, secondo lo stile tipico del grande giornalismo, unito al rigore storico della ricerca e studio delle fonti sopravvissute. Leggere questa biografia significa rendere omaggio a Norma Jean e alla sua vera storia al di là dei lustrini e dai riflettori con cui si presentava, per essere adorata, la dea Marilyn Monroe.





 
 
 

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